Scarto è uno spostamento laterale, brusco ed improvviso. La direzione è quella del confronto, un binario apparentemente parallelo al mondo spietato e frenetico della professione.
Non possiamo smettere di farci influenzare da quello che ci circonda, non possiamo fermare quel processo di assorbimento e digestione legato a tutte le dinamiche che viviamo. E’ una questione di responsabilità. Che in qualche modo caratterizza il nostro ruolo, da sempre, all’interno della società. Scarto è una brutta copia delle nostre mobilitazioni mentali. Ed è giusto, a nostro parere, condividerle attraverso poche righe, senza alcuna presunzione rispetto a determinate realtà e dinamiche che non ci appartengono più.
Scarto, in tipografia, sono quei fogli che non vengono conteggiati nella tiratura effettiva.
Scarto è un contenitore di riflessioni, immobilizzate in un foglio di carta di dimensioni standardizzate.
Scarto avrà cadenza variabile.
Scarto avrà grammatura variabile.
Scarto è una miscellanea, un regesto atletico.
Scarto intende affrontare ed elaborare tesi riguardo tutte quelle pulsazioni che la città contemporanea – dunque la società – ed i suoi umori sviscerano quotidianamente. Per definire un raggio di analisi ed azione riguardo la comunicazione e gli strumenti progettuali con i quali ci misuriamo. Per tracciare un percorso all’interno di qualsiasi tipo di dinamica urbana. Per distaccarsi da una continua ruminazione di immagini – di cui siamo spettatori e complici – che racconta di progetti ibernati nel loro momento più alto, diciamo pure ideale e fotogenico.
La volontà di essere accessibile a tutti, ci espone per forza di cose a questo mondo velocissimo.
Scarto va inteso come uno slancio ed una messa a nudo, nero su bianco, una deposizione di intenzioni, prima della sintesi.
Scarto è una presa di posizione rispetto al passato, al passato prossimo, al presente.
Scarto semina punti interrogativi definendo, attraverso strumenti eterogenei, un’analisi e diversi punti di vista. Questo foglio, fisico/virtuale, sarà riempito da differenti tesi, osservazioni, reportage, progetti che riguardano il mondo dell’architettura, dell’arte e di qualsiasi altra disciplina.
Scarto prevede divergenze ed affinità.
Scarto non ha la presunzione di essere scientifico.
Scarto ha il limite attuale di non esserlo.
Scarto è altre storie e storie di altri compresse in una lettura posterizzabile.
La cura di questo foglio di carta è stata partorita (con un lunghissimo periodo di gestazione e continui ripensamenti) anche dalla volontà di mostrare le carte tra chi opera quotidianamente e con immensa energia nel mondo dell’architettura. Dunque un dibattito probabilmente, tra noi ed altri. Sperando di cambiare idee, di fortificarle o confutarle con contributi diversi e continui.
Scarto è uno spostamento laterale, brusco ed improvviso. La direzione è quella del confronto, un binario apparentemente parallelo al mondo spietato e frenetico della professione.
Non possiamo smettere di farci influenzare da quello che ci circonda, non possiamo fermare quel processo di assorbimento e digestione legato a tutte le dinamiche che viviamo. E’ una questione di responsabilità. Che in qualche modo caratterizza il nostro ruolo, da sempre, all’interno della società. Scarto è una brutta copia delle nostre mobilitazioni mentali. Ed è giusto, a nostro parere, condividerle attraverso poche righe, senza alcuna presunzione rispetto a determinate realtà e dinamiche che non ci appartengono più.
Scarto, in tipografia, sono quei fogli che non vengono conteggiati nella tiratura effettiva.
Scarto è un contenitore di riflessioni, immobilizzate in un foglio di carta di dimensioni standardizzate.
Scarto avrà cadenza variabile.
Scarto avrà grammatura variabile.
Scarto è una miscellanea, un regesto atletico.
Scarto intende affrontare ed elaborare tesi riguardo tutte quelle pulsazioni che la città contemporanea – dunque la società – ed i suoi umori sviscerano quotidianamente. Per definire un raggio di analisi ed azione riguardo la comunicazione e gli strumenti progettuali con i quali ci misuriamo. Per tracciare un percorso all’interno di qualsiasi tipo di dinamica urbana. Per distaccarsi da una continua ruminazione di immagini – di cui siamo spettatori e complici – che racconta di progetti ibernati nel loro momento più alto, diciamo pure ideale e fotogenico.
La volontà di essere accessibile a tutti, ci espone per forza di cose a questo mondo velocissimo.
Scarto va inteso come uno slancio ed una messa a nudo, nero su bianco, una deposizione di intenzioni, prima della sintesi.
Scarto è una presa di posizione rispetto al passato, al passato prossimo, al presente.
Scarto semina punti interrogativi definendo, attraverso strumenti eterogenei, un’analisi e diversi punti di vista. Questo foglio, fisico/virtuale, sarà riempito da differenti tesi, osservazioni, reportage, progetti che riguardano il mondo dell’architettura, dell’arte e di qualsiasi altra disciplina.
Scarto prevede divergenze ed affinità.
Scarto non ha la presunzione di essere scientifico.
Scarto ha il limite attuale di non esserlo.
Scarto è altre storie e storie di altri compresse in una lettura posterizzabile.
La cura di questo foglio di carta è stata partorita (con un lunghissimo periodo di gestazione e continui ripensamenti) anche dalla volontà di mostrare le carte tra chi opera quotidianamente e con immensa energia nel mondo dell’architettura. Dunque un dibattito probabilmente, tra noi ed altri. Sperando di cambiare idee, di fortificarle o confutarle con contributi diversi e continui.